Vigneti
20 ettari vitati, su un territorio di 600 ettari. Gli altri ospitano olivicoltura, selvicoltura e coltura dei cereali antichi.
Uve e vitigni
Questa azienda vanta un’azione di recupero e valorizzazione del Cannonau, in un momento, la fine degli anni Quaranta, in cui era sconoscuto ai più. Questo vitigno viene coltivato “a piede franco” ovvero non innestato su vite americana, con una selezione massale e un impianto a talea: ciò consente la salvaguardia genetica delle piante madri che risalgono ai primi del Novecento. Oltre al Cannonau, sono presenti anche Vermentino, Nuragus, Semidano e Nuristellu.
Terreno
Disfacimento granitico.
Sistema di coltivazione
La coltivazione segue le regole dell’agricoltura biologica, senza l’uso di fertilizzanti di sintesi o irrigazioni.
Perché è in Vinevo
La storia di Perda Rubia, questo il nome originario, è segnata da tre date fondamentali:
1945: nasce l’azienda agricola, grazie alla visione di Mario Mereu;
1971: Renato, uomo di grande cultura e impareggiabile sensibilità, decide di proseguire il progetto del padre.
E di Renato ricordo con estremo piacere i racconti tra i vigneti. Ascoltavo per carpirne i segreti e sentivo quanto fosse legato alla sua azienda, quale enorme rispetto avesse per la sua terra e per il Cannonau.
E infine, 2014: anno in cui passa al comando il nipote Mario, e sposa l’idea di un’agricoltura artigianale dove il Cannonau vegeta ancora a “piede franco” e dove, nel più profondo rispetto della natura, vengono utilizzati solamente disciplinari biologici.
Da allora Mario continua la tradizione, l’arricchisce con nuovi progetti e produce Cannonau di un’eleganza sublime, che esalta la bevibilità e la speziatura della varietà, grazie anche ai vecchi vigneti e alle qualità indiscusse dei terreni di origine vulcanica.
Tenuta Perdarubia e il patrimonio prodotto in tutti questi anni è salvo, ma Mario non soddisfatto si cimenta anche con la coltivazione e la vinificazione di una varietà bianca: e cosa poteva essere se non un Vermentino?