Perché Rosé Brut M.C.
Questa è una bollicina magnifica e a modo suo sorprendente. Sorprendente perché non è fatta con i vitigni più tipici per la spumantizzazione, come chardonnay o pinot nero: è infatti prodotta da nerello mascalese, il rosso principe dell’Etna, che ha certo delle affinità con il pinot nero, e che nelle mani di Murgo diventa uno spumante di grandissima personalità.
Abbinamenti
Splendido come aperitivo, è perfetto per accompagnare il crudo di pesce, o piatti di pesce anche elaborati. Magnifico con degli spaghetti ai ricci di mare.
Colore
Gusto
I frutti rossi emergono anche al palato, insieme all’eleganza della bollicina finissima, e a un’ottima persistenza.
Come servirlo
Temperatura di servizio: 6° – 8°
Da bere subito.
Vendemmia e vinificazione
La vendemmia manuale in cassette viene effettuata prima della completa maturazione.
Segue una diraspatura, una breve macerazione e una pressatura delicata. Il mosto viene poi raffreddato e fatto fermentare in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata per circa 20 giorni.
Affinamento
In serbatoi di acciaio inox per 7-8 mesi, a cui segue una rifermentazione in bottiglia tra i 30 e i 36 mesi.
Terreno
Sabbie di origine vulcanica.
Vigneto di provenienza
A 500 metri sul livello del mare, con rese molto basse.
Perché è in Vinevo
Tutto ebbe inizio dal desiderio del Barone Emanuele Scammacca del Murgo di trasformare la sua tenuta in una moderna azienda agricola, un luogo in cui vini e spumanti potessero esprimersi al meglio, raccontando le magie dell’Etna. Erano i primi anni ’80, e ben pochi si interessavano a quelle “terre perdute”.
Ma la capacità del Barone di vedere oltre portò tutti i suoi discendenti a continuare la sua opera, con una predilezione per le varietà locali e in particolare il gioiello di famiglia, il Nerello Mascalese. Furono loro i primi a saper declinare il Nerello in spumante, con risultati di eccellenza: vini che smentiscono ogni mito negativo sui vini del Sud e la cui qualità risuona potente al primo assaggio.