Vigneti
13 ettari, situati nella Sassella e nella Valgella, a un’altitudine che va dai 350 ai 900 metri sul livello del mare. I vigneti si collocano sul versante Nord della Valle su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco.
Uve e vitigni
I vitigni coltivati nelle vigne di Sandro Fay sono autoctoni della Valtellina. Regna su tutti il Nebbiolo, o Chiavennasca secondo la variante dialettale del posto. La qualità dell’uva che si ottiene cambia però a seconda dell’altitudine dei terrazzamenti.
La “costa bassa”che va fino ai 450 mt s.l.m. produce uve dalla buccia sottile, di acidità medio-bassa e tannino morbido. La fascia intermedia, invece, che va dai 450 ai 600 mt s.l.m., ha le condizioni ottimali per produrre vini più complessi e strutturati. Al di sopra dei 600 mt le temperature più basse e la scarsa umidità rendono la buccia d’acino più spessa e le uve più adatte all’appassimento.
Infine nel 2014 su una superficie di 6300 mq a 830 mt sono state messe a dimora 4000 piante di Chardonnay. Qui infatti le temperature fresche e l’escursione termica significativa, unite alla luminosità e alla bassa umidità, garantiscono una vendemmia ottima di questa varietà.
Terreno
I terreni delle cantine Fay sono prevalentemente sabbiosi (70%) e limosi (18%), con assenza di argilla e di calcare e con un pH acido compreso tra 4,5 e 5,5.
Sistema di coltivazione
Nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura, nelle cantine Fay si pratica l’agricoltura biologica e biodinamica.
Vinificazione
La vinificazione è orientata a preservare tutte le qualità del frutto, evitando spigolosità o eccessive maturazioni per restituire la migliore fotografia della valgella. La fermentazione è spontanea.
Perché è in Vinevo
Mauro e Elena Fay, la Valtellina.
Fratello e sorella non soffrono di vertigini. Sono cresciuti tra le vigne, e hanno doti particolari di resistenza e di equilibrio, indispensabili tra quei monti. Per portare alla luce i pregi della Chiavennasca, il Nebbiolo locale, e quelli delle altre varietà prodotte hanno esaminato e valutato ogni dettaglio: zone, sottozone, altitudini, impianti e composizioni del terreno. E oggi i risultati di questa sperimentazione sono gustabili da tutti gli appassionati del vino e della viticoltura di montagna.
Da quando conosciamo i fratelli Fay, ci ha colpito la loro lungimiranza, la caparbietà nel voler capire la Valtellina, le sue risorse profonde, ancora non abbastanza valorizzate.
La Valtellina è un patrimonio italiano unico e l’espressione “viticoltura eroica” non è sufficiente a descrivere le difficoltà che incontra chi vuole preservarne il valore. E nemmeno il rapporto che lega questi viticoltori alla propria terra.
È amore, nient’altro che amore.