C’è una calma allegra durante la vendemmia nella vigna del Redentore, l’unica in piano dell’azienda Podversic, di San Friulano del Colle, Gorizia. C’è il sole che indora i grappoli di malvasia, i canti degli uccellini che saltano da una chioma all’altra, gli zip zip delle cesoie dei raccoglitori e le loro chiacchiere in sloveno. Che non capiamo, e assumono quindi la stessa musicalità dei cinguettii. Più grave quella dei maschi - che sono tre e si chiamano tutti Josko - più vivace quelle delle donne, tra cui ci sono Elena e Tamara, moglie e figlia di Damijan Podversic, il titolare dell’azienda. Che al momento non c’è, e proprio alla sua assenza è dovuta la suddetta calma della vigna. Perché al suo arrivo, annunciato dal rombo di un trattore in velocità, la situazione cambia. Scende con un balzo, urla ordini diversi in giro, saluta con grandi pacche sulle spalle, e con un gran sorriso ci porge una mano che potrebbe appartenere a un orso.
Ha una simpatia naturale, contagiosa, e un fisico possente che lo colloca sempre al centro della ribalta. Saliamo con lui sul trattore, facciamo qualche ripresa mentre vengono caricate le cassette cariche d’uva, poi decidiamo di riprendere qualche grappolo sulle viti, e chiediamo a Tamara di mostrarcene qualcuno di particolarmente bello. Ci mostra un paio di grappoli smorti, brunastri, ricoperti da una leggera patina di muffa grigiastra. Alle nostre facce perplesse Tamara ride, e ci spiega che si tratta di botrite nobile, la versione ricercata della botrite comune, che può distruggere interi raccolti. Questa è apprezzata perché asciuga l’acino rendendolo particolarmente dolce, e dà vita a vini particolarmente ricercati.